Cercando un Radio Speaker per la mia postazione mi sono imbattuto in questo spettacolare prodotto costruito da Roberto (IV3GXZ). Il link al suo sito: www.RDSPEAKER.COM
Riporto di seguito due bei articoli di Roberto.
I diversamente giovani ricorderanno ancora i suoni della vecchia radio dei nonni, le grosse radio del dopoguerra in legno e la scala parlante in vetro. Ricorderanno la voce calda e piacevole dovuta sì allo stadio finale a valvole ed al mobile di generose dimensioni, ma soprattutto all’altoparlante con un cono di cartoncino leggero e di ampio diametro. Questi altoparlanti erano costruiti con un’attenzione particolare all’efficienza: gli stadi finali dei ricevitori erogavano pochi Watt che dovevano essere tutti convertiti in onde sonore.
Gli altoparlanti costruiti ai nostri giorni non sono gli stessi. Sono senz’altro più robusti, sopportano potenze enormi se paragonati ai loro antenati, ma sono piuttosto duri, cioè necessitano di pilotaggi a potenze ben maggiori specie a bassi regimi dove è necessario vincere l’inerzia della massa mobile del sistema. Oggi disponiamo di amplificatori e potenza a prezzi contenuti adatti a gestire questo genere di trasduttori.
Nella prima fase di sperimentazione ho costruito decine di casse con i più disparati sistemi utilizzando decine di altoparlanti molti dei quali per auto.
Ci sono stati dei risultati e spesso la resa era migliore degli altoparlanti di radio con marchi commerciali che ben conosciamo.
Ma non ero soddisfatto.
Ci voleva qualcosa di più. Un altoparlante con le caratteristiche eccellenti in grado di riprodurre il suono che ricordavo. Alcuni esperimenti con altoparlanti degli anni 50 recuperati nei mercatini mi hanno definitivamente convinto che quelli erano gli altoparlanti dal suono giusto.
I diversamente giovani sanno anche che marche storiche come Hallicrafters, Drake, Hammarlund ecc. dotavano i loro apparecchi sia commerciali che amatoriali e militari con altoparlanti di fabbricazione Jensen®.
Questa casa produce ancora altoparlanti magnetodinamici per strumenti musicali e fonda le sue radici agli anni 30 del secolo scorso.
Ho trovato particolarmente adatti gli altoparlanti in uso negli amplificatori per chitarra elettrica che hanno dato risultati eccellenti nonostante costi e dimensioni maggiori.
Non ancora soddisfatto sono andato alla ricerca di un altoparlante specifico che riproducesse in maniera ottimale lo spettro della voce, un po’ come un’antenna monobanda che ha elevato rendimento per una stretta porzione di frequenza.
Da qui nasce la collaborazione con la Jensen Speakers® dove competenze eccellenti si sono impegnate nella progettazione e costruzione di un altoparlante specifico per la riproduzione delle frequenze audio dei nostri ricevitori.
In un primo momento si sono analizzati segnali di emissioni in fonia e CW anche con fading, QRM e interferenze tipiche delle nostre bande. Gli ascolti erano di eterogenea provenienza.
In principio si sono utilizzati coni in cartone con sospensioni dello stesso materiale, di diametro da 16 cm che venivano usati su altoparlanti per amplificazione di strumenti musicali.
La miglioria stava nel dotare il sistema di un motore ad alta efficienza. E’ chiamato motore il gruppo magnete-bobina che, nelle sue varianti di flusso magnetico e dimensioni dell’avvolgimento, conferisce caratteristiche di suono molto differenti a seconda di come dimensionato.
Dopo moltissime misure in camera anecoica e test di ascolto ci si è resi conto che l’enigma da risolvere stava nella tipologia di cono da utilizzare.
Come si è già detto, la tendenza attuale è quella di produrre altoparlanti con coni di cartone molto resistenti e pesanti, la potenza per metterli in movimento oggi non è un problema. I nostri ricevitori, anche di recente produzione, non hanno però lo stadio di BF di un amplificatore HI FI o di un Marshall da chitarrista rock.
La soluzione vincente è stata quella di adottare un cono leggero (di difficile reperibilità perché non più prodotti se non in casi particolari) al quale, mediante una pressa vengono marcate particolari nervature chiamate cedevolezze.
Negli strumenti musicali a corda (la chitarra ad esempio), il piano vibrante, quello su cui poggiano le corde, è costruito in legno leggerissimo come il cedro o l’abete. Nella parte sottostante sono incollati dei listelli di legno chiamati catene. Questa struttura conferisce al piano la capacità di vibrare su determinate frequenze e di smorzarne altre determinando il timbro dello strumento.
Con il cono di carta dell’altoparlante si è operato nella stessa maniera imprimendo delle scanalature che suddividono la superficie in corone circolari concentriche che sono frenate o rese libere di vibrare in funzione della frequenza riprodotta.
E’ incredibile constatare come con questa tecnica la sonorità viene corretta e come l’altoparlante acquista una propria personalità acustica.
Un altoparlante fatto funzionare in aria libera ha però un rendimento molto scadente ed è progettato per essere racchiuso in una cassa.
Se le onde sonore sono rarefazioni e compressioni dell’aria, bisogna attuare degli artifici affinché le emissioni posteriori dell’altoparlante non interferiscano con quelle anteriori che sono di fase opposta.
La maniera più semplice per fare ciò è quella di racchiuderlo in un contenitore stagno dalle dimensioni sufficienti affinché l’aria compressa all’interno non freni il movimento del cono e smorzi le onde sonore prodotte all’interno.
Per fare ciò la struttura deve possedere una certa rigidità e non vibrare a sua volta producendo suoni spuri che si propagherebbero nell’ambiente.
La lamiera di acciaio di abbondante spessore con un profilo sagomato ed un rivestimento in poliuretano ad alta densità incollato sulle superfici interne permettono di minimizzare le riflessioni e distorsione.
La cassa RS ha un profilo molto simile alla “cassa” di uno strumento a corde dove fasce e fondo sono fatti in legno duro in modo da fornire un supporto rigido e vibrare il meno possibile. Il fondo (di acciaio sagomato nella RS) contrasta “l’accoppiamento acustico” ed evita che anch’esso entri in risonanza.
Le radio potranno cambiare con l’evolversi della tecnologia, ma fino a quando il nostro orecchio rimarrà analogico l’altoparlante rimarrà un elemento di sostanziale importanza ed è facile intuirne il perché.
Questo, a parole, è tutto.
Descrivere le sensazioni all’ascolto è difficile se non impossibile. Le poche casse che ho costruito hanno trovato dei felici nuovi padroni e la maggior parte oltre confine. Ne rimane solo qualcuna per qualche esigente collega che ama ascoltare bene.